Visitare Villa San Govanni in Tuscia: situata nella magica cornice dei Monti Cimini che si stagliano armoniosamente sullo sfondo, Villa San Giovanni in Tuscia è un pittoresco comune italiano appartenente alla provincia di Viterbo, da cui dista circa 35 chilometri.
Circondata da campi coltivati, colture terrazzate, olivi e vigneti a perdita d’occhio, dai profumi e dai colori tipici della Tuscia, con i cavalli che scorrazzano liberi e le greggi che pascolano silenziose, Villa San Giovanni in Tuscia è un luogo intenso, in grado di suscitare vibranti emozioni, difficili da dimenticare.
Languidamente adagiata tra oliveti e fiorenti radure boschive, Villa San Giovanni in Tuscia, geograficamente, si colloca tra Le Querciole e Poggio Aguzzo, a circa 329 metri sul livello del mare.
Villa San Giovanni in Tuscia, la Storia
Nonostante fosse nota già ai tempi degli Etruschi e in Età Imperiale, di Villa San Giovanni in Tuscia, le cronache storiche iniziano a parlare con una certa frequenza a partire dal IV secolo d.C., epoca cui risalgono i primi ritrovamenti di case coloniche e di piccole ville rurali che ben testimoniano il passaggio dalla vita etrusca, basata su di un’economia più semplice ed elementare, a quella del fiorente “latifondismo romano”, ben più strutturato e redditizio.
Data la particolare posizione geografica, considerata opportunamente strategica e decisamente ricca dal punto di vista economico, Villa San Giovanni in Tuscia, fino al XV secolo, ha visto susseguirsi, sui propri territori, decine di lotte intestine per assumere il comando e il possesso del feudo, come quella che vide opposti i Prefetti di Roma, i Di Vico, contro i Farolfo di Viterbo.
Ma le origini del paese come lo conosciamo noi oggi, risalgono propriamente al XVI secolo, allorquando papa Leone X, concesse il territorio di Villa San Giovanni in Tuscia e quelli delle immediate vicinanze al condottiero Renzo da Anguillara, altrimenti chiamato Renzo da Ceri o Lorenzo Orsini, per ricompensare lui e tutta la sua famiglia per gli impareggiabili servizi resi alla Chiesa.
Questo, il periodo di massimo splendore di Villa San Giovanni in Tuscia nell’antichità: la zona si popolò e, grazie alla presenza e al lavoro dei coloni, divenne uno dei borghi più fiorenti del Lazio. Eppure, dopo il dominio concesso alla famiglia Anguillara-Orsini, estinto per mancanza di eredi, il paese tornò nuovamente nei possedimenti della Chiesa.
Dopo numerosi passaggi di mano da una famiglia all’altra, il borgo diventa Comune intorno al XVII secolo, assumendo il nome di S. Giovanni di Bieda, nome che manterrà fino al 1961, quando divenne l’attuale Villa San Giovanni in Tuscia.
Cosa vedere a Villa San Giovanni in Tuscia
Immersa in un pregevole panorama dal punto di vista archeologico e naturalistico, a Villa San Giovanni in Tuscia, non mancano certo gli spunti di visita. Data la stretta vicinanza, una delle attrazioni più visitate di Villa San Giovanni in Tuscia, è il Marturanum.
Pur ricadente nel comune di Barbarano Romano, questo parco suburbano, si trova al confine tra i due comuni e merita di essere visitato per la sua grande quantità di valloni di tufo, grotte e anfratti ricoperti da una fitta vegetazione, con i fiumi Biedano e Vesca che scorrono placidi e silenziosi.
La Villa Romana di Villa San Giovanni in Tuscia, situata all’interno del borgo, conserva ancora i resti di una dimora appartenente ad un ricco latifondista che, presumibilmente, la utilizzava come residenza abituale al tempo della vendemmia e del raccolto.
Di gran fattura e pregio, la Chiesa di San Giovanni Battista. Ricostruita nel XVIII secolo sui resti di un preesistente edificio, la chiesa custodisce il mirabile dipinto della “Nascita di S. Giovanni”, dono alla città da parte dell’autore, Francesco Guerrini, artista locale del XIX secolo.
La gastronomia di Villa San Giovanni in Tuscia
In una zona così salubre come quella dei Monti Cimini, non mancano le prelibatezze da gustare. In un luogo in cui vigneti e olivi la fanno da padrone, è impossibile perdersi un assaggio di vini bianchi e rossi DOC per accompagnare l’ Acquacotta, gli arrosticini di pecora e una buona Pezzata.
Inoltre, se si giunge a Villa San Giovanni in Tuscia nel mese di luglio, imperdibile è la Sagra della Trippa, preparata in mille, differenti varianti.