Visitare Montalto di Castro: nella Maremma laziale, a ridosso del mar Tirreno, sorge su un rilievo di modeste dimensioni Montalto di Castro, comune di 9000 abitanti della provincia di Viterbo. Montalto di Castro è il comune più occidentale dell’intera regione Lazio e comprende nel suo territorio l’antica città etrusca di Vulci.
Il castrum detto di Monti Altis, secondo alcune notizie storiche, sarebbe stato fondato tra il V ed VI secolo d.C. dagli abitanti in fuga dell’antica Gravisca, predata e distrutta dai pirati. Il castello originario fu costruito, invece, da Desiderio, sovrano longobardo che qui si stabilì intorno all’VIII secolo.
Tuttavia, il nome del borgo compare per la prima volta in un documento ufficiale soltanto nell’anno 852, in una bolla di Papa Leone IV.
Visitare Montalto di Castro e le testimonianze Etrusche
A pochi chilometri da Montalto di Castro sorge l’antica città di Vulci, sito nel quale è stata rinvenuta la celebre Tomba François, uno dei monumenti più importanti e meglio conservati della civiltà etrusca.
Datata agli ultimi anni del IV secolo a.C. reca un vasto ciclo di affreschi di cui la maggior parte esposti a Villa Albani, a Roma. Il sepolcro ospitava le spoglie dei componenti della famiglia aristocratica dei Saties ed è costituito da sette celle che si aprono intorno ad un atrio.
La Tomba François, così chiamata in onore del suo scopritore, è un sepolcro ipogeo, scavato nel tufo, com’era abitudine presso gli Etruschi. L’antico sito archeologico di Vulci è situato su una piattaforma calcarea posta lungo la riva destra del torrente Fiora, sulle cui sponde sorse una delle più ricche ed importanti città stato etrusche, come testimoniato dai meravigliosi corredi funebri emersi dalle necropoli che puntellano il territorio vulcense. Tombe a fossa, a camera ed enormi tumuli circondano l’antica città e spuntano dal suolo a migliaia.
Oltre alla Tomba François sono assolutamente da visitare il grande tumulo della Cuccumella, con un diametro di 75 metri ed un’altezza che sfiora i 18, la Tomba dei Tori, quella dei Due Ingressi e quella delle Iscrizioni. Fra i monumenti imperdibili figura il ponte del Diavolo, risalente al III secolo a.C. che domina da un’altezza di 30 metri il sottostante fiume Fiora.
A poca distanza dal ponte del Diavolo, sorge il castello della Badia, risalente al XII secolo, edificato dai monaci cistercensi al di sopra delle rovine di un’antica abbazia, detta di San Mamiliano e distrutta dai Saraceni. Durante il XIII secolo il castello divenne un polo d’accoglienza per i pellegrini e fu gestito dai monaci in collaborazione con i cavalieri dell’ordine dei Templari.
Dopo essere passato nelle mani di Papa Paolo III, fu successivamente utilizzato quale dogana dello Stato Pontificio, essendo situato esattamente sul confine con il Granducato di Toscana.
Altri spunti per visitare Montalto di Castro
Oggi, all’interno del castello è situato il museo archeologico, che conserva il corredo della Tomba della Panatenaica, molta ceramica greca ed etrusca rinvenuta nei dintorni, diversi bronzi, sarcofagi, elementi architettonici provenienti dalle tombe e dai templi e diversi ex voto.
Nel centro abitato moderno spicca per bellezza ed interesse il castello Guglielmi, eretto intorno al XV secolo dagli Orsini. La grande torre quadrangolare risale alla prima costruzione; col passare del tempo sono state realizzate diverse aggiunte, ultime delle quali le merlature e la loggia, concluse nei primi anni del ‘900.
Da non perdere la chiesa di Santa Croce, con l’elegante facciata neoclassica e al cui interno, in una teca di vetro, è conservato il dipinto della Madonna della Vittoria.