“Il pesce che non veniva venduto al mercato veniva utilizzato direttamente sulle sponde dai pescatori del lago di Bolsena per preparare la “Sbroscia” che costituiva il loro pasto principale”
- Pesci di lago di piccola taglia (coregone, tinca, anguilla, luccio, lasca, pesce persico)
- Mentuccia fresca “Nepetella”
- Olio extravergine d’Oliva
- Sale
- Peperoncino piccante
- Aglio
- Cipolla
- Pomodori maturi
- Patate
- Pane casereccio raffermo
In una pentola mettere acqua salata (in passato veniva presa l’acqua direttamente dal lago), aggiungere i pomodori maturi, la cipolla tagliata a fettine, le patate tagliate a pezzi, il peperoncino, l’aglio e la mentuccia.
Il pesce va aggiunto al piatto con una sequenza particolare, si inizia con quello “Nero“, come l’ anguilla, la tinca e la lasca, che sono più grassi e si finisce con quello “Bianco“, come il coregone, il persico ed il luccio, che sono più delicati.
Cuocere a fuoco lento, fino a che non si sarà ristretta l’acqua e si avrà una quantità sufficiente per bagnare il pane raffermo che verrà posto al centro di ogni scodella.
Versare la zuppa sopra il pane, lasciare riposare per qualche minuto ed infine irrorare con olio extra vergine d’oliva della Tuscia.