Visitare Celleno: se i luoghi potessero parlare, Celleno ne avrebbe di storie da raccontare sul proprio conto. Di origine antichissima, Celleno è uno spettacolare comune italiano situato nella provincia di Viterbo, circondato dal Lago di Bolsena e da quello di Alviano, distante circa 20 km da Viterbo e circa 25 km dalla bella e monumentale Orvieto.
A parere degli storici, impossibile risulta stabilire con certezza la data esatta della fondazione di Celleno. Le sue origini, pare, possano risalire intorno al VII secolo a.C. Dato, però, su cui concorda la maggior parte degli storici, è l’importante funzione di via di comunicazione che Celleno assumeva per collegare Orvieto a Ferento.
Data la sua particolare posizione strategica, Celleno fu teatro di cruente battaglie per impadronirsi dei suoi tesori e le sue ricchezze: prima, cadde in mano ai romani, poi passò in mano ai Goti e, per finire, ai Longobardi. Bisognerà attendere il 774 d.C. e l’intervento di Carlo Magno per assistere alla consegna di Celleno nelle mani della Chiesa.
Ma, per Celleno, la pace durò veramente troppo poco: contesa tra Guelfi e Ghibellini, che la ridussero a un ammasso di macerie, la città fu pesantemente danneggiata dal terremoto del 1696 che, di fatto, la isolò dal resto dei territori circostanti.
Cosa vedere a Celleno
Ciò che, però, rende particolare Celleno, è la sua ghost town, la città fantasma. Ad appena un chilometro di distanza da Celleno Nuova, infatti, sorge l’antico borgo di Celleno, completamente abbandonato. Arroccata su di uno sperone di tufo, a 350 metri sul livello del mare, Celleno Vecchia, s’inserisce in un paesaggio particolare, a cavallo di due torrenti che, dolcemente, si gettano nel Tevere.
Come la ben più nota e conosciuta Civita di Bagnoregio, anche Celleno Vecchia si appresta a un destino infausto che, a causa della lenta ma progressiva erosione delle rocce, sta mettendo in serio pericolo la vita stessa del borgo. L’antico borgo medievale, pur se solitario e silenzioso, si mostra al turista in tutta la sua spettrale bellezza.
Arroccato su di una rupe di tufo, a Celleno Vecchia, si arriva percorrendo in salita la scenografica Via del Ponte che, passando prima sotto un arco d’ingresso, conduce a una panoramica piazzetta. Percorrendo il ponte, si può ammirare l’imponente fossato e l’antico Castello che nel Cinquecento fu la dimora abituale degli Orsini.
Arrivati nel cuore del borgo, ci s’imbatte nella Chiesa di San Carlo e in quella di San Donato. Il silenzio che pervade strade, vicoli e piazze è irreale: tutt’intorno, solo una natura capricciosa e una serie di case, botteghe ed edifici completamente diroccati e pericolanti.
Di notevole interesse, anche le numerose zone interdette al pubblico.
Da qui, infatti, si dirama una fittissima rete di strade e cunicoli che mettono in comunicazione sotterranea un ambiente con l’altro. Pur se risulta estremamente difficoltoso stabilirne il numero esatto, pare che essi siano circa un centinaio, il che rende ancora più difficile classificarli uno per uno per scoprirne peculiarità e caratteristiche. Un luogo remoto e abbandonato, quindi, ma ricco d’incredibili sfumature.
Da quassù, dalle stradine sconnesse di Celleno Vecchia, lasciando vagare lo sguardo verso l’infinito, si gode un incredibile panorama sulla Tuscia, costellato di borghi medievali, boschi e vallate. Un paesaggio florido e rigoglioso che pare confliggere con quello desolato e abbandonato di Celleno Vecchia.
Enogastronomia e sagre a celleno
In una porzione di terra così florida come la Tuscia, Celleno è conosciuta anche per la sua ricca produzione di olio, vino e ciliegie. Proprio in riferimento al frutto tipico di Celleno, imperdibile è la consueta Sagra della Ciliegia che, ogni anno, riempie di colori, musica e folklore il borgo del viterbese.
Regina della festa è una particolare variante di ciliegia, definita Ravenna, dal sapore molto dolce e dal caratteristico rosso rubino. Ciò che rende imperdibile questa sagra, è una serie di divertenti attività, a essa collegate. Oltre alle degustazioni, stand gastronomici, sfilate, carri allegorici e balli, la Sagra della Ciliegia vede il suo clou con la gara dello sputo del nocciolo e con la presentazione al pubblico della crostatona.
Preparata dalle signore del paese, a base solo di ciliegie cellenesi, può raggiungere persino i 20 metri di lunghezza.